Chiude il teatro: «Sancarluccio», ancora colpita la cultura, tra l'indifferenza e l'impotenza

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Napoli | continua la politica dei tagli al mondo della cultura

Chiude il teatro: «Sancarluccio», ancora colpita
la cultura, tra l'indifferenza e l'impotenza

La chiusura del teatro: «Sancarluccio», è un ennesimo colpo sferrato alla cultura in una città che potrebbe puntare proprio sul suo immenso patrimonio culturale e sulla sua sensibilità:«Verace» per rialzarsi da questa condizione di rassegnazione

di Paulette Ievoli

Teatro: «Sancarluccio»
Teatro: «Sancarluccio» (1)

NAPOLI | Sorprende tristemente, che la chiusura di un luogo di cultura non faccia notizia. Ormai rientra nella normalità, come le cose alle quali si fà l’abitudine. Sorprende l’indifferenza dei napoletani, con la quale hanno accolto questa notizia, ormai rassegnati o davvero incoscienti di cosa voglia significare perdere un’altro pezzo della propria identità. Il 30 giugno, il teatro: Sancarluccio» di Napoli, con alle spalle 40 anni di storia, e simbolo di un modo di fare cultura sperimentale, aperto alle nuove espressioni della rappresentazione, sarà l’ennesima vittima dei tagli alla cultura.

Molti artisti diventati famosi, sono passati per il «Sancarluccio», che ha dato loro l’opportunità di proporre nuovi linguaggi in libertà, non filtrati da modelli precostituiti, limitanti l’essenza dell’arte che di per sé è ricerca, sperimentazione, approdo a stili e contenuti non prevedibili. In quanto l’arte, intesa nella sua accezione più nobile, è veicolatrice di messaggi rivoluzionari che hanno una dimensione culturale ma anche sociale. Ed è questo che si fà fatica a comprendere: il rapporto tra promozione della cultura e sviluppo sociale ed economico. Se si fanno con tanta facilità, tagli alla cultura, è perché la si considera un genere voluttuario, accessoriale, legato a tutto ciò che è amore e passione. E si sa, questi valori non sono considerati utili a far quadrare i bilanci dei conti pubblici.

In questo sistema di pensiero, non c’è spazio per la concezione di una politica culturale che investa in questo settore così ricco di idee, di originali ispirazioni, di avanguardia, dell’immaginario di un sistema da mettere in discussione, da ricostruire su nuove basi, che metta al primo posto l’arricchimento e la crescita della persona, condizione essenziale per tornare a credere che uno spiraglio d’aria pulita esiste, in questo mondo degradato dalla mediocrità e dalla meschinità

Giovedì 13 giugno 2013

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