Redazione Online
Napoli | Il problema rifiuti, sembra non avere soluzione. Se prima si poteva considerarlo un’emergenza, adesso ci sono le condizioni per far scattare uno stato di allarme. A causa dal sempre più alto numero di persone che si ammalano di tumore, proprio nelle zone in cui i rifiuti vengono smaltiti illegalmente. Il sostituto procuratore della Repubblica Donato Ceglia, in una recente intervista, lo definisce: «Reato ambientale».
Danni alla popolazione | «Tra le provincie di Napoli e Caserta, vi è un’impennata delle malattie tumorali, che colpisce donne, bambini di ogni fascia sociale ed economica. Persone che hanno la sventura di abitare vicino alle zone dove si smaltiscono illegalmente i rifiuti», afferma Donato Ceglia, sostituto Procuratore della Repubblica. E senza troppi giri di parole, punta il dito contro le istituzioni politiche, sanitarie e ambientali che non «Intervengono in maniera concreta, ma solo facendo proclami». Infine suggerisce: «Gli interventi dovrebbero occuparsi di valutare la caratterizzazione dei suoli, cioè il livello d’inquinamento dell’acqua e della terra, e mettere in campo una seria politica di bonifica dei territori»
Lunedì 1 luglio 2013
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