di Paulette Ievoli
È inevitabile che in questo clima di disperazione sociale che si respira in tutta Italia, a Napoli soprattutto, che una piccola miccia possa esplodere in una manifestazione di protesta, che sia pur individuale. Ieri, in tarda mattinata, un uomo, disoccupato, esasperato perché si era visto rifiutare la Social card, quella carta acquisti destinata alle famiglie più bisognose, si è recato rabbiosamente, presso la sede del comune di Napoli, a Palazzo San Giacomo, minacciando di distruggere, se non gli avessero permesso di parlare con il sindaco.
Le pattuglie dei carabinieri e della polizia a presidio del Palazzo, hanno cercato di calmarlo, ma nulla hanno potuto contro la determinazione dell’uomo di essere ascoltato, e contro il suo dichiarare con violenza, di essere disposto a tutto, anche di farsi arrestare per oltraggio a pubblici ufficiali. Per non far precipitare le cose, uno degli agenti di sorveglianza si è recato personalmente negli uffici del Comune. Dopo poco, è tornato accompagnato dalla segretaria del sindaco, che dopo aver ascoltato le rivendicazioni dell’uomo, gli ha detto che il sindaco era in riunione ma che comunque avrebbe potuto chiedere un incontro con lui, comunicandoglielo a un numero di fax che l’uomo ha annotato, promettendo con toni minacciosi che avrebbe contattato il sindaco a quel numero, e che se non avesse avuto risposta, sarebbe tornato con intenzioni ben più pericolose.
Le sue parole erano chiare e precise: «Sono disoccupato, vorrei un piccolo spazio, per guadagnare il minimo per sopravvivere, chiedo un mio diritto». Potrebbe trattarsi di un fatto isolato, frutto di un momento di rabbia, ma è chiaramente un sintomo del malessere sociale da non sottovalutare.
Martedì 9 luglio 2013
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